Introduzione: l'importanza del Patrimonio CulturaleClicca per leggere
Il patrimonio culturale è stato progressivamente percepito come una parte fondamentale per lo sviluppo sostenibile dei territori. Non solo per le sue potenzialità di sostenere la crescita economica, ma anche per il suo ruolo nella prevenzione dei conflitti e nella creazione di un'identità culturale. I due paragrafi che seguono descrivono il modo in cui viene percepito il patrimonio culturale all'interno dell'UE e, più in generale, il suo valore di risorsa economica qualora opportunamente impiegata.
L'importanza del patrimonio culturale in UEClicca per leggere
La cultura, in generale, e il patrimonio culturale in particolare, sono considerate politiche prioritarie all'interno dell'Unione Europea. Questa classificazione è basata sulle percezioni che i cittadini dell'UE hanno comunemente sul patrimonio culturale e si riflette nella progettazione di specifiche politiche dell'UE.
La percezione dei cittadini dell'UEClicca per leggere
La conservazione del patrimonio culturale sembra essere una questione rilevante per la maggior parte dei cittadini europei. Il sondaggio Eurobarometro del Parlamento Europeo condotto a dicembre 2017 ha mostrato che oltre l'80% dei cittadini europei ritiene che le politiche relative al patrimonio culturale siano di fondamentale importanza sia per i singoli stati membri che per l'UE nel suo insieme.
Le politiche dell'UE sul patrimonio culturale Clicca per leggere
Sulla base di queste percezioni, la Commissione Europea ha ideato il programma Europa Creativa 2021-2027 da lanciare nel prossimo futuro, che intende dare supporto a molti aspetti dell'attività culturale nell'UE, compreso il patrimonio culturale.
Negli ultimi anni, diverse sono state le politiche dell'UE a sostegno del patrimonio culturale, programmi che hanno fornito finanziamenti per il patrimonio culturale nell'ambito di Horizon 2020, Erasmus +, Europa per i cittadini e Fondi strutturali e di investimento europei.
Le questioni relative al patrimonio culturale tra gli Stati membri dell'UE vedono la collaborazione del Consiglio dei ministri dell'istruzione, della gioventù, della cultura e dello sport attraverso l'"Open Method of Coordination"(OMC) o Metodo Aperto di Coordinamento (MAC). Inoltre, il gruppo di esperti della Commissione sul patrimonio culturale creato di recente (2019), fornisce analisi e consulenza riguardo l'attuazione di politiche che riguardano il patrimonio culturale agli Stati membri dell'UE, ai paesi associati e ad altre istituzioni dell'UE. In questo contesto, l' European Framework for Action on Cultural Heritage (2018) (Quadro d'azione europeo sul patrimonio culturale) presentato dalla Commissione Europea è forse l'azione più importante dei paesi dell'UE e riflette la progettazione e l'organizzazione delle attività legate al patrimonio culturale a livello europeo.
Il patrimonio culturale come risorsa economica: alcune questioni generaliClicca per leggere
Il patrimonio culturale deve essere analizzato e valutato in un ambiente "multidimensionale, multi-attributo e muti-valore" (Mazzanti, 2002). È multidimensionale nel senso che la sua presenza è collegata a diverse dimensioni delle società moderne, non solo in termini culturali, ma anche in termini di identità nazionali o regionali, o nella forma dei rapporti urbano-rurali, o nel potenziale economico dei territori. È multi-attributo, poiché può essere utilizzato con diverse funzioni e non solo per lo scopo per cui è stato originariamente progettato (ad esempio, un teatro antico può essere attualmente utilizzato per mostrare rappresentazioni teatrali ma anche come museo). Ed è un bene economico multivalore, il che significa che il suo utilizzo non genera solo utilità “privata” o “escludibile”, ma anche un uso “pubblico”.
Da un punto di vista economico il patrimonio culturale può essere inglobato al resto degli input economici (come il lavoro e il capitale fisico, naturale o umano) che contribuiscono ad aumentare la produzione economica. Tuttavia, ha alcune caratteristiche particolari che lo rendono una risorsa economica particolare: in primo luogo, può essere classificato come un bene pubblico, il che significa che un utente può beneficiarne senza intaccare la possibilità di altri utenti di usufruirne a loro volta. Inoltre, è un bene non escludibile, il che significa che nessuno (in linea di principio) può essere escluso dalla sua fruizione.
Il Patrimonio Culturale come motore per il turismo culturaleClicca per leggere
Queste caratteristiche rendono il patrimonio culturale in grado di attirare il turismo. L'attività turistica che il patrimonio culturale può attrarre non è necessariamente basata sulla formula 3S (Sabbia, Sole e Mare), ma sui pilastri 3E (Divertimento, Spettacolo ed Educazione). Ciò apre nuove possibilità per le attività commerciali in quelle aree in cui il patrimonio culturale è localizzato. La conservazione del patrimonio culturale può essere percepita come un ostacolo allo sviluppo economico, ma un ampio corpus di ricerche ha mostrato la relazione positiva tra conservazione del patrimonio culturale e sviluppo economico: non solo dovuto al turismo culturale ma anche alla rivitalizzazione dei centri storici delle città.
Questa sezione spiega come il patrimonio culturale può essere utilizzato dalle autorità nazionali e regionali per promuovere la crescita economica e come le iniziative locali possono beneficiare di questa risorsa.
Come il turismo culturale aiuta a promuovere le economie regionali Clicca per leggere
Il patrimonio culturale può essere classificato distinguendo tra risorse materiali e immateriali. Il patrimonio culturale tangibile comprende, secondo la definizione data dalla Commissione Europea e dal Consiglio d'Europa, "manufatti fisici che sono prodotti, mantenuti e trasmessi di generazione in generazione nella società come prodotti della creatività umana che hanno un significato culturale e possono essere rappresentati da monumenti , siti e oggetti archeologici; archivio, biblioteca e materiali audiovisivi; oggetti d'arte, ecc. ". Esempi di beni immateriali all'interno del patrimonio culturale sono " tradizioni orali, arti dello spettacolo o mestieri e rituali". Tenendo conto di questa classificazione, il patrimonio culturale rappresentato nelle rotte romane può essere definito (principalmente) tangibile.
Patrimonio culturale e turismo culturale in UEClicca per leggere
Nel rapporto Spotlight sullo European Year of Cultural Heritage 2018, la Commissione europea ha stimato che quasi il 70% dei cittadini europei ha in qualche modo scelto la propria destinazione turistica a seconda della presenza o dell'assenza di beni culturali da visitare nella regione.
In aggiunta a queste stime, e concentrandosi su come la presenza del patrimonio culturale abbia generato il turismo culturale, l'Organizzazione mondiale del turismo ha stimato nel suo rapporto Tourism and Culture Synergies (2018) che per i paesi dell'UE con la più grande concentrazione di beni del patrimonio culturale, il turismo culturale ha rappresentato per oltre il 30% il turismo totale nel 2008, presentando anche tassi di crescita maggiori rispetto ad altre attività turistiche.
Fino a che punto questi beni culturali hanno generato turismo? Sebbene una misurazione precisa sia difficile, il citato rapporto Tourism and Culture Synergies (2018) prodotto dall'Organizzazione mondiale del turismo ha intervistato i suoi paesi membri per conoscere le opinioni delle autorità in merito alla relazione tra patrimonio culturale e turismo culturale. I risultati di questa indagine hanno mostrato che in oltre il 95% dei paesi studiati, sia il patrimonio tangibile che quello immateriale sono stati fondamentali per definire e attrarre il turismo culturale.
Patrimonio culturale e crescita economica in UEClicca per leggere
Una volta che la relazione tra la presenza del patrimonio culturale e il turismo culturale è divenuta evidente, la domanda successiva sarebbe quella di stimare in che misura questo turismo culturale stia contribuendo allo sviluppo economico.
Continuando con le informazioni contenute in Spotlight on the European Year of Cultural Heritage 2018, la Commissione Europea ha stimato che ci fossero più di 300.000 persone direttamente impegnate nelle attività legate al Patrimonio Europeo. Questa potrebbe sembrare una stima modesta, ma dovrebbe essere integrata da tutte le attività e l'occupazione indirette e indotte (ad esempio, servizi di sicurezza o di interpretazione) che il fruire del patrimonio culturale ha generato nell'Unione europea. Considerato questo, le stime della Commissione Europea sono salite a oltre 7,8 milioni di posti di lavoro generati dal patrimonio culturale. Hanno identificato anche un considerevole effetto moltiplicatore del settore: per ogni posto di lavoro diretto generato nel settore dei beni culturali, sono stati creati 26,7 posti di lavoro nel resto dell'economia, il che ha rappresentato un risultato notevolmente maggiore rispetto alla media dei settori.
Inoltre, le stime dell'Organizzazione mondiale del turismo nel rapporto Tourism and Culture Synergies (2018) erano sulla stessa linea di evidenziare il contributo del turismo culturale alla crescita economica. Considerando i più grandi paesi dell'UE in termini di patrimonio culturale, questa analisi stima che il turismo culturale rappresentasse più del 3% del PIL del 2008 per paesi come Francia, Italia o Germania, mentre per il caso della Spagna tale contributo è salito al 7,4% del PIL spagnolo in quello specifico anno.
Caso studio: Il Cammino di SantiagoClicca per leggere
A completare il quadro generale su come i beni culturali possano contribuire allo sviluppo economico, questa sezione presenta un caso di studio direttamente correlato alle potenzialità delle Vie Romane di generare opportunità economiche. Il caso qui riportato si riferisce alla parte finale del Cammino di Santiago che attraversa la regione spagnola della Galizia. Questo caso è stato preso come riferimento per la sua grandezza in termini di presenza culturale nel nord della Spagna e per le sue somiglianze con il patrimonio culturale associato alle rotte romane.
Intorno all'anno 820, la presunta tomba di San Giacomo il Maggiore fu scoperta nella città di Santiago de Compostela, nella regione spagnola della Galizia. Questa scoperta generò quasi immediatamente la creazione di un luogo sacro per venerare questa tomba e creò un pellegrinaggio (Cammino di Santiago, o Camino de Santiago in spagnolo) in tutta l'Europa occidentale per visitare la tomba e la successiva cattedrale, trasformando Santiago in un importante luogo di pellegrinaggio. Una particolarità del Cammino è che non è un percorso unico, ma ci sono diversi itinerari che possono essere identificati come parte del Cammino a seconda dell'origine del pellegrino.
Nonostante le origini medievali di questo pellegrinaggio, in tempi recenti si è verificata una svolta nello sfruttamento economico delle sue potenzialità. Nel 1993 il governo regionale della Galizia ha promosso la creazione di una Rete pubblica di ostelli per pellegrini lungo il Cammino, prendendo come modello la rete di ospedali medievali che si occupavano dei bisogni primari dei pellegrini. Attualmente ci sono 70 centri e più di 3.000 posti collegati a questa rete e le stime più recenti (2019) dei pellegrini in visita nelle città collegate a El Camino sono di oltre 350.000.
Attività economica e sostenibilità delle comunità rurali collegate a El CaminoClicca per leggere
Un recente studio finanziato dal governo regionale della Galizia e condotto da studiosi dell'USC (Università di Santiago de Compostela) ha rilevato che l'attività economica legata ai pellegrini sul Camino de Santiago ha avuto un impatto significativo in termini di occupazione sull'economia regionale : per ogni milione di euro speso da questi pellegrini, sono stati aggiunti 2,7 milioni di euro di valore e sono stati creati più di 20 posti di lavoro a tempo pieno; ovvero, un impatto superiore di quasi il 18% rispetto alle spese effettuate dai consumatori locali.
Il contributo del Cammino è stato importante non solo in termini puramente economici, ma anche per aver generato sinergie che hanno contribuito a rendere più sostenibili le piccole comunità rurali collegate ad alcuni dei suoi numerosi percorsi. Lo stesso studio citato in precedenza ha rilevato che i dati demografici negativi che caratterizzavano le aree rurali di questa regione della Spagna, lo erano significativamente meno nelle comunità attraversate dal Cammino di Santiago. E gli intervistati locali di un sondaggio condotto nei comuni che accolgono i pellegrini nel Cammino hanno indicato che la presenza di questo bene culturale non è stata vista come una minaccia allo stile di vita tradizionale, ma piuttosto un modo per costruire comunità più sostenibili.
Sostenere le risorse del patrimonio culturaleClicca per leggere
Come conseguenza di tutte le relazioni tra patrimonio culturale, turismo culturale e crescita economica, è relativamente facile dedurre che le attività imprenditoriali potrebbero beneficiare in gran parte del turismo culturale attirato dalla presenza del patrimonio culturale.
In generale, l'imprenditorialità dipende da molteplici fattori, come l'accesso alle risorse finanziarie, il livello di investimento in tecnologia o l'essere circondati da un ambiente positivo definito dalla cultura imprenditoriale e dal quadro normativo dell'area.
L'imprenditorialità legata al patrimonio culturale richiede, inoltre, la presenza di questa risorsa nel territorio. A prima vista, si potrebbe pensare che i beni del patrimonio culturale siano dati in quantità fissa e che non possano essere ampliati. Tuttavia, questa interpretazione non è del tutto corretta, perché è vero che il numero fisico dei beni culturali tangibili non può essere aumentato. Tuttavia, ci sono alcune misure che le autorità pubbliche e le iniziative private possono adottare per accrescerne il potenziale.
Strategie per le autorità pubbliche Clicca per leggere
Per quanto riguarda le potenziali misure da adottare, le autorità pubbliche possono valorizzare le attività economiche legate al patrimonio culturale principalmente in due modi diversi:
Conservazione e restauro del patrimonio culturale. Queste politiche sono essenziali per mantenere i beni culturali in buone condizioni e devono essere condotte con il supporto di rappresentanti pubblici nella maggior parte dei casi.
Accessibilità. Sebbene la "quantità" di beni culturali tangibili sia data, la capacità di questi di essere fruiti dipende in parte da quanto siano accessibili (sia fisicamente che digitalmente) per i potenziali visitatori. Le politiche di accessibilità sono quindi un modo per aumentare l'impatto del patrimonio culturale.
Strategie per le aziende privateClicca per leggere
Le iniziative imprenditoriali possono essere utili anche per migliorare le opportunità di business derivanti dal patrimonio culturale. Queste iniziative dovrebbero concentrarsi sul rendere maggiormente disponibili le risorse del patrimonio culturale:
Visibile ai potenziali visitatori attraverso efficaci campagne pubblicitarie. Sebbene questo non modifichi realmente la quantità di beni culturali disponibili, influisce efficacemente sulla dimensione potenziale del mercato che può essere raggiunto.
Redditizio generando e specializzandosi in attività ad alto valore aggiunto. Analogamente alla strategia precedente, è fondamentale identificare le potenziali opportunità che generano un maggiore valore aggiunto. Una tale identificazione equivale ad aumentare la produttività dei beni culturali.
L'obiettivo principale di questo corso è mostrare come la valorizzazione del patrimonio culturale può contribuire allo sviluppo economico locale e regionale.
Descrizione:
Al termine di questo modulo, lo studente sarà in grado di comprendere in che modo il patrimonio culturale possa essere di supporto nel promuovere le economie regionali e locali e nell'identificare strategie per valorizzare il patrimonio culturale e renderlo sostenibile.
Domande di autovalutazione:
1. Un esempio di "patrimonio culturale tangibile" è a. Un antico teatro Romano b. Una tradizione orale. c. Qualsiasi patrimonio culturale proveniente dall'antichità
2. Il turismo culturale è principalmente basato sulla formula a. 3S (Sand, Sun and Sea/Sabbia, Sole e Mare) b. 3E(Excitement, Entertainment and Education/Eccitazione, Intrattenimento e Educazione). c. 3C (Culture, Coasts and Cars/Civiltà,Litoriali e Macchine)
3. La Commissione Europea ha stabilito che il numero di posti di lavoro direttamente e indirettamente generato dal patrimonio culturale nel 2018 in UE è stato: a. Circa .8 milioni di posti di lavoro b. Meno di 300.000. c. Poco più di 300.000.
Mazzanti M. (2002) Cultural heritage as a multi-dimensional, multi-value, and multi-attribute economic good: toward a new framework for economic analysis and evaluation. J Soc Econ; 31 (5): 529–558.
Regional government of Galicia and Univerty of Santiago de Compostela (2018). The socio-economic impact of the Way of St. James. Available at (in Spanish):